Scheda tecnica
PIANTA | |
Tipologia | brevidiurna |
Habitus vegetativo | eretto |
Densità fogliare | densa |
Precocità | medio-alta |
Produttività | 900 g/pianta circa |
Vigoria | medio-alta |
Disposizione dei fiori | al di sopra della massa fogliare |
FRUTTO | |
Forma | conico-cilindrica |
Calibro | grande (28 g) |
Colore epidermide | rosso-aranciato |
Colore polpa | rosso medio |
Consistenza polpa | buona |
Periodo di maturazione | dalla prima decade di gennaio a giugno |
Grado zuccherino | da 8° a 11° Brix |
Shelf life | elevata |
Caratteristiche e tecniche colturali
- La varietà di fragola Melissa richiede una pianta matura per una rapida induzione a fiore. Ciò può essere ottenuto a determinate latitudini e quindi lontano dall’equatore o ad un’altitudine superiore al livello del mare. Pertanto, le piante di fragole della varietà Melissa vengono moltiplicate in vivai di altura situati in Spagna e in Polonia.
- Melissa è una cultivar caratterizzata da elevata vigoria, bassa sensibilità a patogeni tellurici e adatta ad essere coltivata in terreni di diversa tessitura. E’ una varietà molto rustica, in grado di garantire validi risultati produttivi in terreni stanchi e non fumigati o in caso di pratica di ristoppio.
- La cultivar presenta un portamento assurgente con rapido sviluppo vegetativo, precoce differenziazione di gemme fiorali e messa a frutto. Si raccomanda pertanto di apportare, soprattutto nelle prime fasi fenologiche, moderati quantitativi di fertilizzanti bilanciati nel rapporto tra gli elementi nutritivi, evitando la somministrazione di sostanze ormonali al fine di favorire l’ottenimento di una pianta con un ottimo equilibrio vegeto-produttivo in grado di fornire importanti quantità di frutti già nei primi periodi di raccolta (in raccolta dalla prima decade di gennaio). La raccolta prosegue costantemente mantenendo performances elevate fino a giugno, con un’ottima produzione finale che si aggira attorno ai 900 g/pianta.
- La buona adattabilità della pianta alle caratteristiche pedo-climatiche del sud Italia, la poca suscettibilità della cultivar a patogeni fungini (muffa grigia e oidio) dovuta anche dall’architettura stessa della pianta che favorisce l’arieggiamento, una gestione tecnico-agronomica razionale ed equilibrata, concorrono insieme all’ottenimento di apprezzabili risultati quali-quantitativi.